Ha 69 anni, è statunitense di Chicago con una presenza quindicennale come missionario nel Perù settentrionale (missione di Trujillo), ha origini francesi e italiane da parte di padre, spagnole di madre, è laureato in matematica. È stato un anno a Roma, dove ha studiato diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982.
Queste le prime note biografiche del nuovo Papa, Robert Francis Prevost.
Dopo il pontificato dai grandi risvolti “sociali” di Papa Francesco, ci si interroga subito sulla linea che assumerà il secondo pontefice americano sui grandi temi universali. Una prima risposta può venire dalla scelta del nome: Leone XIV. Se il richiamo è a Leone XIII, l’estensore dell’enciclica Rerum Novarum dalla forte attenzione per le questioni sociali e dall’impegno al rinnovamento, la continuità con Francesco è abbastanza palese, in particolare nella strenue affermazione del valore della pace – nel primo discorso dalla Loggia del palazzo apostolico da 267° Pontefice (per la prima volta letto da un testo scritto) ha affermato “il male non prevarrà”, “la pace sia con tutti voi” e “aiutateci a costruire ponti” – ma anche su altri temi cari a Bergoglio come l’attenzione agli ultimi, l’accoglienza dei migranti, la difesa dell’ambiente. Secondo alcuni osservatori, però, sarebbe meno aperto ai diritti civili, a cominciare da quelli delle comunità omosessuali, e sarebbe anche contrario al coinvolgimento delle donne in ruoli clericali. Per questo c’è chi parla di una nomina di compromesso.
L’altra immediata attesa riguarda il rapporto con Trump. Il presidente statunitense, ne siamo certi, saprà sfruttare a suo vantaggio questa scelta epocale anche per gli Usa, ma occorrerà nel contempo vedere se il nuovo Papa – il primo nordamericano della storia – costituirà invece una spina nel fianco per il tycoon e le sue politiche molto disinvolte.
Prevost è anche il primo pontefice agostiniano, cioè appartiene all’ordine dei frati di Sant’Agostino ed è stato nominato cardinale proprio da Papa Francesco nel 2023, con il quale ha avuto sempre un rapporto molto stretto. Per questo c’è da aspettarsi una certa continuità con il pontificato del predecessore.
Giampiero Castellotti